Il monte Cervialto è la vetta più alta dei monti Picentini e di tutta la provincia avellinese.  Con i suoi 1809 metri, è il protagonista assoluto dell’altopiano del Laceno.

Come affronteremo l’ascesa al Monte Cervialto?

Partiti dal bar La Lucciola, dopo qualche centinaio di metri di cammino su strada asfaltata, ci addentreremo sul versante orientale del monte Cervialto attraversando un torrentino, periodicamente in secca, testimone della natura carsica del luogo.

Il sentiero imboccherà la fresca e rigogliosa faggeta, tipica del parco Regionale dei monti Picentini, e sarà con noi per gran parte del cammino. Si parte da subito in salita, ma nulla di impossibile. Tra frescura e piccole pause in luoghi che fanno dimenticare la fatica, macineremo metri su metri di dislivello fino ad arrivare al valico di Giamberardino. Un posto legato alla storia del brigantaggio dove, secondo le cronache dell’epoca, fu il nascondiglio di Gaetano Manzo.

Da qui, il gioco si fa duro: gli ultimi 150 metri di dislivello metteranno a dura prova gli escursionisti, ma la vetta è ormai prossima. Concluso il tratto, non ci resta altro che godere di una vista unica su tutta la piana del Laceno, il comprensorio dei Picentini, nonché sul panorama si apre sull’Irpinia e gran parte della Campania.

Monte Cervialto, il tetto d’Irpinia

Dopo una breve sosta e aver firmato il libro di vetta, entreremo nuovamente nella faggeta: fresco e ombreggiato per tutto il percorso su un’agevole mulattiera, fin a completare il cammino a piano Acernese, per poi rientrare presso il bar La lucciola.